ART - Jean Petitot. ll principio geometrico di non-genericità nella composizione pittorica

29 April 2019 from 4:00pm to 6:00pm

ART (Aesthetic Research Torino) ospita Jean Petitot, che terrà una conferenza su "Il principio geometrico di non-genericità nella composizione pittorica" lunedì 29 aprile a Torino in Via Po 18 (Aula Guzzo).

Jean Petitot è direttore scientifico del Centre d’Analyse et de Mathématiques Sociales all’EHESS (École des Hautes Études en Sciences Sociales). Si è occupato di filosofia della matematica, della morfologia di René Thom, di neuroscienze, teorie della percezione e dell’eredità dello strutturalismo. Tra le sue pubblicazioni, Morfogenesi del senso (Bompiani 1990), Morphologie et esthétique (Maisonneuve et Larose 2003), Per un nuovo illuminismo (Bompiani 2009).

 

Per rappresentare spazialmente delle relazioni semiotiche in un’opera d’arte plastica occorre introdurre qualcosa di più che delle semplici relazioni spaziali, dal momento che in tutti i gruppi di figure queste intrattengono necessariamente tra di loro relazioni spaziali “esterne”. Per introdurre relazioni semiotiche, bisogna dunque utilizzare relazioni spaziali che siano in qualche modo di “secondo grado”, relazioni spaziali singolari che siano identificabili come portatrici di un ruolo semiotico funzionale. Una tale esigenza fa parte delle tecniche di composizione.

Ci sono pochi modi per singolarizzare delle relazioni spaziali, che variano considerevolmente nella storia della pittura. Nel caso della pittura rinascimentale e dell’epoca classica, dove uno spazio geometrico unitario serve da quadro dell’opera, sono state a lungo studiate le tecniche di composizione che consistono nel posizionare il punto (o i punti) di fuga in luoghi strategici, o nell’introdurre schemi geometrici regolatori per la disposizione delle figure (configurazioni a cerchio, a triangolo…). Ma esistono altri metodi di composizioni che non sono ancora stati studiati.

Tra questi, uno dei più potenti consiste nell’utilizzare dei punti di vista “non generici”. È quest’ultimo che tratteremo a mo’ d’esempio.